lunedì 1 giugno 2020

Lunedì

Non uno qualsiasi, uno di quelli da ricordare come un nuovo inizio.
Ansia, brividi, felicità, sorrisi, emozioni, commozione.
Un sole caldo, un vecchio posto diventato nuovo e accogliente al prezzo di fatica e sudore in tante giornate di marzo che sembrano già lontane.
La voglia di condividere tutto, ogni angolo, ogni pezzettino di vita che per tanto tempo hai potuto raccontare solo per telefono.
La voce che finalmente diventa reale e le strade che tornano a incontrarsi per continuare il cammino iniziato tanto tempo fa. Con pazienza, con coraggio, con amore.

giovedì 14 maggio 2020

Le storie degli altri

Anche gli altri hanno storie da raccontare. 
Anzi le raccontano continuamente attraverso piccoli particolari poco visibili ad occhi distratti.
A volte ci colpiscono, non si capisce il perché. 
Altre volte ci lasciano indifferenti. 
Gli altri non li vediamo proprio.  
Guardandoli vediamo il resto del mondo che in certi momenti sparisce dalla nostra vista insieme a loro. 
Tornano gli altri, ricompare il mondo arriva il momento tanto atteso che ferma la mente e i pensieri. 
Quelli che fanno male.

mercoledì 13 maggio 2020

Paradossalmente

Ci sono parole che ti colpiscono perché le persone le usano senza rendersi conto delle conseguenze e delle interpretazioni che scatenano in chi le ascolta. In questo caso è come dire che qualcosa è assurda,  incomprensibile, irrazionale, perché secondo le previsioni doveva andare diversamente. 
Interpretazione: rabbia, invidia, vittimismo, desiderio di vedere il prossimo nella tua stessa situazione. Forse.
E poi quel sottolineare ciò che si ha, per merito, e che arriva invece così mancante a chi ascolta. 

È il periodo della rabbia, profonda.

giovedì 7 maggio 2020

Scusa

Due volte nel giro di un pomeriggio la parola “magica” compare negli scritti che a volte non ti aspetti e che in fondo in cuor tuo aspetti sempre.
Un gesto delicato nei confronti del prossimo ma troppe volte dimenticato.
Perché si pensa che non serva, oppure perché ha che fare con l’orgoglio e con l’idea che IO
vengo prima di tutto.

E va bene così. La parola funziona e forse ti fa sentire un po’ più capita e rispettata.

mercoledì 6 maggio 2020

Dante- La Divina Commedia Canto VII- Rabbia

E io, che di mirare stava inteso,
Vidi genti fangose in quel pantano,
ignude tutte, con sembiante offeso.
Lo buon maestro disse: << Figlio, or vedi,
l’anime di color cui vinse l’ira;
e anche vo’ che tu per certo credi
che sotto l’acqua ha gente che sospira,
e fanno pullular quest’acqua al sommo,
come l’occhio ti dice u’ che s’aggira.
Fitti nel limbo, dicon:” Tristi fummo
nell’aere dolce che dal sol s’ allegra,
portando dentro accidioso fummo:
or ci attristiam  nella belletta negra”.
Quest’inno si gorgoglian nella strozza,
ché dir non posso con parola integra>>.
Dante, Inferno canto VII

Torna prepotente quando meno te lo aspetti per ricordarti quello che non funziona. O meglio che non funziona come tu vorresti che funzionasse.
Torna per ricordarti che gli altri sono assolutamente liberi di fare tutto ciò che vogliono che ci piaccia o no. E sono anche egoisti. 
Il sano egoismo che invece manca a chi forse si preoccupa troppo del prossimo oppure semplicemente vede le cose da un altro punto di vista.

Rabbia, egoismo, parole che c’entrano poco con l’amore.

sabato 2 maggio 2020

Il mago di Oz-Parole nel vento

Ed eccomi come Dorothy in viaggio verso mondi sconosciuti guidata solo dal rumore del vento fortissimo che mi terrà compagnia per tutta la notte....
“Poi accadde qualcosa di straordinario.
La casa roteò due o tre volte su se stessa come se si fosse trasformata in un pallone.
Il vento del nord e quello del sud, scontrandosi proprio in quel punto ne avevano fatto il centro del ciclone. Di solito al centro del ciclone l’aria è ferma, ma la violenta pressione del vento da ogni lato stava sollevando la casa sempre più in alto, la trascinò fino al vortice dove rimase e poi la trasportò per miglia e miglia lontano, come se fosse una piuma.
C’era un gran buio lassù e il vento ululava, ma a Dorothy quel viaggio sembrò ugualmente divertente. Dopo qualche scossone di assestamento e dopo essersi inclinata pericolosamente, la casa si placò dandole la sensazione di venir cullata dolcemente come un bambino nel suo lettino.”

Il mago di Oz di Lyman Frak Baum

venerdì 1 maggio 2020

Percorsi di letteratura



Un’idea: arriva nel tardo pomeriggio anche se era già nell’aria. 

Le passioni, quelle forti, si fanno sentire prepotentemente e non accettano di essere ignorate. Quella di oggi, e direi di sempre, è legata alle parole e alla letteratura. Parola che diventerà fondamentale, una specie di faro in questo spazio sterminato che da vago, quale è ancora, vorrei diventasse un percorso, anzi una serie di percorsi, dei sentieri con una bella segnaletica che ti fa piacere anche fermarti a leggerla. Un’idea da coltivare.

giovedì 30 aprile 2020

Comunicazione



Ad un tratto ho sperimentato la novità e la difficoltà della nuova comunicazione. 
A momenti noiosa con i suoi lati positivi.
Finalmente non ci si parla addosso e forse si inizia ad ascoltare il prossimo. 
O forse si passa ad un ascolto selettivo: scelgo chi ascoltare e magari nel frattempo posso dedicarmi anche a qualcos’altro.
Puoi osservare i tuoi interlocutori: dove vivono, cosa scelgono di mostrare di loro, cosa mostrano per caso della loro casa e della loro vita.
Tutto arriva un po’ più freddo e distante e lascia un senso di vuoto e d’insoddisfazione.
Esistono tanti modi di comunicare e ora questo è l’unico possibile.

Affacciarsi di nuovo al mondo, rivedere chi eri abituato a incontrare ogni giorno: con qualcuno scambiavi solo poche parole con altri condividevi pensieri, soddisfazioni, malumori, stanchezza e sorrisi davanti ad un caffè.

mercoledì 29 aprile 2020

L’insostenibile leggerezza dell’essere-Voglia di leggerezza

Per sette anni aveva vissuto legato a lei e ogni suo passo era stato eseguito dai suoi occhi. Era come se lei gli avesse legato alla caviglia una palla di ferro. Ora il suo passo era tutt’a un tratto più leggero. Quasi si librava nell’aria. Era entrato nello spazio magico di Parmenide: assaporava la dolce leggerezza dell’essere.
Milan Kundera

martedì 28 aprile 2020

Ancestrale

La mente corre subito alla fiaba di Vassilissa la bella.
E alla sua bambola regalatale dalla madre morente.
Spesso le cose non sono come appaiono.
Ecco perché c’è bisogno di una guida, antica, sicura, da ascoltare non con le orecchie ma con il cuore.
Vassilissa è coraggiosa, ottiene perché chiede, fa le domande giuste.
Ed è saggia perché è capace di smettere di chiedere: chi troppo sa prima invecchia.
Ci sono cose che non possono essere conosciute.
Vassilissa impara a scegliere chi avere accanto: colui che si prende cura di lei come una rosa che cresce nel suo giardino.

Si chiede cosa vuole davvero e agisce seguendo l’intuito che sa che cosa fare.

lunedì 27 aprile 2020

Ri-inizi

20/4/2020
La fiaba che ho riletto è intitolata “Le dodici principesse al ballo”. È una fiaba che parla di libertà e della voglia di ballare.
Dodici fanciulle ogni notte riescono a sfuggire al controllo del severo padre e vanno a ballare lasciando un’impronta della loro fuga notturna: le dodici paia di scarpe davanti alla porta della loro stanza, consumate dalle danze.
Dove vanno? Come fanno ad uscire? 
La fiaba è misteriosa e probabilmente la curiosità di sapere la verità mi attirava fin da bambina. Ma ciò che più mi piaceva leggere era di quelle scarpe consumate perché immaginavo dodici ragazze intelligenti e ben organizzate che riuscivano ad assaporare ogni notte la loro libertà. 
E quante domande...una su tutte...perché non potevano andare a ballare liberamente? Ed ecco comparire nella storia due nuovi personaggi: un povero soldato di ritorno dalla guerra e una vecchia. E poi un mezzo magico diventato famoso anche in libri per ragazzi molto amati oggi: un mantello dell’invisibilità.

Il mistero alla fine è svelato e come ogni faba che si rispetti arriva il lieto fine. A me rimane il fascino delle ragazze che ballano e delle loro scarpe. 

domenica 26 aprile 2020

Priorità

13/4/2020

Vengono sempre prima loro.
Priorità è ciò che viene prima di un’altra cosa, delle altre cose, delle altre persone. Ed ha a che fare con la scelta ma anche con il dividersi quando hai tanti che ti cercano e vogliono le tue attenzioni.
E quando ti dividi un po’ qua e un po’ là è inevitabile lasciare qualcuno scontento. 
Che poi se la caverà benissimo ugualmente.
Perché a sua volta ha altre priorità, altro da fare e altro a cui pensare.

sabato 25 aprile 2020

Banali

11/4/2020
Molte cose lo sono. Già sentite, dette e ripetute tanto da diventare luoghi comuni. 
Più vai oltre la superficie, più scendi a fondo e meno trovi soddisfazione. Più la mente pretende. 
Le parole devono creare qualcosa di davvero forte per arrivare in fondo. 
E anche le storie appaiono molto scontate.

venerdì 24 aprile 2020

Profondità

11/4/2020
Tutto troppo veloce, tutto troppo semplice. 
Dette così sembrano parole campate in aria....in realtà mi danno lo spunto per una riflessione sul tempo e sul suo valore. 
E sul come accadono le cose.
Il tempo è lento. 
È attesa, lunga, pesante, continua e paziente. È solo attesa senza arrivo.
È difficoltà e spesso è stare soli con stessi e con i propri pensieri.
È aspettare che passi. 
È accorgersi che da una stagione all’altra i desideri si affievoliscono fino a sparire. Perché non sono realizzabili. 
Il tempo è concretezza e contatto con la realtà. Cosa si può fare contando solo sulle proprie forze e a certe condizioni? Nulla e tutto quello che si riesce a inventare.

Diversità, accettazione, malinconia.

giovedì 23 aprile 2020

L’altro

6/4/2020
Oggi mi è capitato tra le mani questo termine. Chi è l’altro? Cosa c’entra con me? In questa fase l’altro è un pericolo. Inutile negarlo. Va tenuto a distanza. Ci puoi parlare ma non ti avvicini. E in fondo lo guardi con sospetto.
Sempre meno con-tatto. Come fa il nostro corpo a stare senza contatti? Si può vivere senza contatti? Senza toccare e senza essere toccati? 
Forse sì. È questione di abitudine. E da ora in avanti sarà la regola.

È un modo di vivere diverso anche se all’atto pratico non riesco a vederne l’applicazione.  

mercoledì 22 aprile 2020

Realtà e irrealtà

5/4/2020
Cosa c’è di reale e cosa no? Quante cose sono solo nella nostra mente?          
È il momento giusto per farsi questa domanda.
Aiuta a capire il fondamento di quello che viviamo. 
Le radici delle relazioni, su cosa si basano. 
E perché hanno ragione di esistere. O meglio hanno ragione di esistere? 
Vivere di immaginazione significa limitare al massimo il contatto con la realtà.
E la mente è appagata lo stesso perché non distingue i due piani. 
Ma il senso di insoddisfazione rimane. Allora vuol dire che non è così che funziona. 
Trasformare l’immaginazione in realtà. Magicamente.
Che cos’è reale? 
Una voce. 

Le vite scorrono
su due binari paralleli.
Si incontrano poco. 
Non si incontrano per niente. 
Progettualità e condivisione. 
Parole in questo momento vuote.

martedì 21 aprile 2020

Lasciare il tempo di maturare

5/4/2020
Sono giornate in cui il tempo ha un altro significato e un altro sapore.
A volte scorre velocissimo, altre molto lento.
È soggettivo, la percezione è di chi lo vive. Da dentro. Dalle profondità.
Avere tanto tempo per...” non si sente altro. 
In realtà un tempo poco suddiviso e scandito può diventare un tempo perso. 
Ma forse il tempo non si perde mai. 
È semplicemente tempo vissuto. 
Basta uscire dalla mentalità del “avrei voluto fare questo, avrei dovuto fare quest’altro o ancora....certo che allora avevo tutto quel tempo....”.
In questo caso siamo nella mentalità del parlare tanto per parlare....per citare un famoso filosofo siamo nel mondo della chiacchiera. 
Delle parole vuote.
Poi c’è il tempo produttivo. Quello in cui ti rendi conto delle cose, acquisti consapevolezza. E vorresti che fosse così anche per gli altri....e di nuovo torni a pensare qualcosa che non è in tuo potere.
Lasciare il tempo di maturare: saremo capaci di vedere se qualcosa di diverso ci è successo? La risposta è sempre la stessa....alcuni sì, molti no.
Cosa ci dice la storia degli uomini usciti da situazioni anomale, fuori dalle abitudini, dalla consuetudini? 

Forse all’inizio sono pervasi da entusiasmo e positività, forse apparentemente sono più attenti al prossimo....ma può durare?

lunedì 20 aprile 2020

Distanza

4/4/2020
Il senso di tutto ciò? Assolutamente nessuno.
È la realtà, l’essere finiti e limitati.
Le persone cambieranno? Difficilmente.
Cambieranno le abitudini e ci allontaneremo sempre di più. 
La parola chiave sarà distanza.
Come se già non ce ne fosse abbastanza distanza...emotiva, mentale.
Ora ci sarà quella fisica.
Parleremo a distanza.
Mangeremo a distanza.
Andremo poco nei luoghi di ritrovo.
“Le persone si stanno fermando a pensare, a riflettere. Hanno più tempo per stare con se stesse”.
Se non lo fai abitualmente non può accadere adesso per miracolo.
Troppo baccano.
Troppa confusione.
Manca il silenzio.
Un mese fa la notizia dell’imminente chiusura delle scuole per 2 settimane.
Poi ancora altre 2. E altre 2 ancora.
Calma, organizzazione, frenesia, stress.
Telefonate e messaggi tutto il giorno.
Alla ricerca di cosa? Di un contatto e di una continuità, di un’abitudine.

Di riti che aiutano e che speri che presto entrino nella quotidianità stravolta.